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“CHE STRESS!” Alzi la mano chi non l’ha mai detto! ✋?

“CHE STRESS!” Alzi la mano chi non l’ha mai detto! ✋?

Cosa è lo stress? Partiamo dal presupposto che a riguardo sono diffusi alcuni miti da sfatare, quali:
Lo stress è una condizione nociva e da evitare; lo stress è solo tensione nervosa e i sintomi sono “solo nella nostra testa”; lo stress colpisce solo le persone fragili; posso sempre accorgermi quando sto “tirando troppo la corda”; tutti rispondiamo allo stress nella stessa maniera; per combatterlo è sufficiente sedersi e rilassarsi.

Sì, hai capito bene: ognuna di queste comuni credenze è errata!
Ma allora….conosciamo davvero questo stress? Da dove viene? Perché esiste e….cosa c’entra con i nostri capelli?!

Dovresti sapere che il primo a parlare di stress in ambito scientifico fu il medico austriaco Hans Selye che lo definì come “una risposta psicofisica dell’organismo a compiti di natura cognitiva, emotiva e sociale percepiti come eccessivi”. Cosa significa? Fondamentalmente Selye, parlando di “sindrome generale dell’adattamento”, ci voleva spiegare la tendenza del nostro organismo ad adattarsi ad una condizione stressante. Ogni stressor (evento stressante), infatti, perturba l’omeostasi (equilibrio) del nostro sistema portando quest’ultimo ad attivarsi al fine di ripristinarsi. Lo fa provocando reazioni regolative di diversa origine: neuropsichiche, emotive, ormonali e immunologiche.

Questa attivazione è positiva o negativa? Dunque, partiamo dal presupposto che l’organismo è predisposto a spronarci ad agire per far fronte ad un compito, una sfida o una minaccia (come un esame all’università, i numerosi impegni lavorativi, la gestione di alcune situazioni difficili o cambiamenti che stiamo vivendo). Lo fa, ad esempio, per mezzo del sistema nervoso aumentando il nostro battito cardiaco e il tono muscolare. Quindi, a tal fine, questa attivazione è una nostra alleata! Tuttavia, quando l’affaticamento è prolungato, il nostro corpo cerca di resistere mettendo a disposizione tutte le sue risorse disponibili. Quando questa fase perdura per diverso tempo, il nostro organismo arriva ad una fase di esaurimento; possiamo allora parlare di “distress” o stress cronico il quale non solo costituisce un ostacolo per il raggiungimento dei nostri obiettivi personali, ma ha anche un forte impatto sul nostro corpo. Diverse ricerche scientifiche (ne sono solo un esempio gli studi di Lachman, Jennings, 1986; Pruneti e coll., 1987; 1988; 1989; 1992a; Bonaguidi e coll., 1995; Eysenck, Fulker, 1983; Eysenck, 1984; 1985; Pruneti e coli ., 1991; 1993; J. K. Kiecolt – Glaser et al., 2015) hanno infatti ampiamente evidenziato e confermato come corpo e mente siano strettamente legati tra loro, influenzandosi vicendevolmente.

Lo stress quando eccessivo, può quindi nuocere alla nostra salute psicofisica causando:
• Sintomi fisici: disturbi gastrointestinali, emicrania, disturbi del sonno, tensione muscolare, tachicardia, sudorazione, problemi sessuali, perdita di capelli.
• Sintomi comportamentali: aumento dell’irritabilità e dell’atteggiamento critico, bruxismo, isolamento, disturbi dell’alimentazione, assunzione di alcolici.
• Sintomi cognitivi: eccessive preoccupazioni, ansia e irritabilità, difficoltà a pensare chiaramente, perdita del senso dell’umorismo.

COSA TI STA SUCCEDENDO?
Il cuore batte velocemente, senti le mani sudate ed il respiro affannato. Ti è mai capitato? È il tuo sistema nervoso che, in modo automatico e involontario, si sta attivando per preparare il corpo all’azione, così da affrontare una minaccia o una situazione che percepisci come pericolosa. L’organismo è interamente coinvolto da questa attivazione: il tuo battito cardiaco accelera, i tuoi muscoli, irrorati di sangue, si preparano a scattare; tu non te ne rendi conto, ma pensa che persino le tue pupille reagiscono! Si dilatano per consentire alla luce di filtrare meglio in modo da cogliere con più attenzione ogni stimolo esterno. Queste sono reazioni primitive, guidate dal tronco encefalico, che permette quindi una risposta comportamentale veloce, automatica e involontaria. Se ci pensi, tutto questo é straordinario!
Immagina però la fatica che puoi percepire quando questa condizione perdura per lungo tempo.
In questo, caso cosa succede?
Quando la condizione di stress si protrae per un tempo prolungato, le ghiandole surrenali producono un’eccessiva dose di cortisolo, l’ormone deputato a fornire energia al tuo organismo, al fine di mantenerlo attivo, pronto a reagire. Tale incremento comporta, tuttavia, delle conseguenze quali: un aumento del livello di zuccheri nel sangue, la perdita di massa minerale ossea, la diminuzione della funzione tiroidea, irritabilità e ansia, oltre che un sostanziale abbassamento delle difese immunitarie. Questo significa che, arrivati a questo punto, l’organismo non ha più abbastanza risorse per proteggerci e potremmo quindi ammalarci più facilmente.
Quali sono le conseguenze per i tuoi capelli?
Viene compromesso il microcircolo sanguigno a causa della continua tensione muscolare, provocando così un indebolimento del capello con successiva caduta.

COME CONTRASTARE LO STRESS NOCIVO?
Come dice un vecchio detto: prevenire è meglio che curare. Ciò significa che, per evitare di arrivare alla fase di esaurimento, sarebbe bene mobilitarci al fine di proteggere il nostro benessere, sia fisico che psicologico.
Come fare?
• Prendersi cura di sé, del proprio corpo e della propria mente: svolgere esercizio fisico è fondamentale perché in questo modo il nostro copro rilascia endorfine, portandoci ad essere più felici ed energici…un ottimo modo per prevenire la tristezza! Mantenere una alimentazione equilibrata e dormire sufficientemente aiuta inoltre il tuo metabolismo e il tuo cervello a funzionare correttamente.
Non dimenticare di ritagliare del tempo per se stessi, concedersi delle pause e fare anche ciò che ci piace e ci rilassa. Ricordarsi insomma della propria importanza, in altre parole, Amarsi.
• Lavorare sulle proprie percezioni rispetto all’evento stressante: ricorda che il disagio emotivo deriva principalmente dalla nostra percezione rispetto all’evento, e non dall’evento stesso.
• Attuare adeguate strategie di coping: le strategie di coping sono le modalità che utilizziamo per far fronte ad un problema. Queste ultime derivano dalla nostra esperienza e dalle nostre convinzioni. A volte, tuttavia, il problema sta proprio nella strategia che attuiamo, in quanto non efficace! Non è detto che una strategia risultata funzionale in passato possa confermarsi tale anche oggi. Attuare ripetutamente la stessa arma per far fronte ad una difficoltà senza successo, non fa altro che aumentare lo stress. Di fronte a tale situazione sarebbe opportuno agire, in primo luogo, ricordandosi di avere tutte le risorse necessarie per far fronte al problema. A volte, infatti, vediamo quest’ultimo come più grande di noi, ci troviamo spiazzati e ci convinciamo di non essere all’altezza della situazione; la realtà è che abbiamo tutte le capacità necessarie per apprendere nuove modalità di relazionarci alle cose, siamo pieni di competenze e abilità, in alcuni casi dobbiamo “semplicemente” ritrovare e comprendere il nostro libretto delle istruzioni. Non esistono strategie uguali per tutti, ogni persona è diversa e unica a proprio modo. Un professionista (come uno psicoterapeuta), in questi casi, può essere di grande aiuto nel supportarci e guidarci alla scoperta di nuove modalità di fronteggiare i problemi, al fine di riacquistare il giusto controllo sulle situazioni.
• Praticare l’ottimismo: sono state svolte diverse ricerche scientifiche sull’ottimismo (alcune di queste: Seligman, 1990, 2002, 2007; Bledsoe, Larkin e Brown, 2007) evidenziando come questa dimensione sia collegata al benessere psicofisico e prevenga l’insorgenza di sintomi depressivi. Essere ottimisti NON significa negare i problemi, ma piuttosto vederli come una sfida invece che come una minaccia, accettando le difficoltà con la consapevolezza di avere le risorse necessarie per cambiare ciò che non ci piace. Il nostro cervello è per natura portato ad essere più attratto dalla negatività, per indurci a fuggire da ciò che percepiamo come pericoloso. Ecco perché essere ottimisti può risultarci a volte così difficile! La buona notizia è che il pensiero positivo è una condizione che possiamo apprendere con l’allenamento. Guardare le cose da una prospettiva migliore ci può aiutare a percepire un maggiore benessere psicofisico. Infatti, l’ottimismo ci spinge verso l’autorealizzazione e, di conseguenza, a percepire il giusto controllo sugli eventi e a credere in noi stessi, alimentando la nostra autostima. Ricordati che sono le nostre credenze a creare la realtà….una persona costantemente pessimista, difficilmente riuscirà a raggiungere ciò che desidera.
• Non rifiutare il supporto: riconoscere le proprie fragilità (ognuno di noi ha le proprie!) e circondarsi di persone di fiducia è importante perché queste ci possono offrire un sostegno. Non dimenticare che non siamo fatti per stare da soli! Insistere credendo il contrario, come ci impone la società in cui oggi viviamo, è solo controproducente.
• Gestire l’ansia: pratiche di rilassamento come training autogeno o di meditazione come lo yoga e la mindfulness possono rivelarsi strumenti molto preziosi per combattere l’ansia e gestire lo stress!

COSA POSSO FARE PER I MIEI CAPELLI?
Capello bello passa da capello sano, ricordati quindi che prevenire è sempre meglio che curare. Quando accade un cambiamento nel tuo corpo, uno dei campanelli di allarme viene lanciato proprio dai tuoi capelli! Non sottovalutarne, perciò, la salute.
Il primo passo da fare è rivolgersi a persone competenti, professionisti del settore che sappiano indicarti, con sincerità, i trattamenti adeguati alle tue necessità. Infatti, non tutti sanno che ci sono figure professionali, nell’ambito del l’hair & beauty, che si appoggiano alle consulenze mediche specializzate.

“Abbi cura del tuo corpo, è l’unico posto in cui devi vivere” -J.Rohn

Psicologa Dott.ssa Sara Bondioli.